La sede della
CARITAS DELLA NP DI LANGHIRANO
ha sede in Via Toscanini n. 2
CHI SIAMO
ogni GIOVEDI’ dalle 15.15 alle 17.45
Centro di ASCOLTO
Distribuzione Generi ALIMENTARI
Distribuzione ABBIGLIAMENTO
Distribuzione ARTICOLI per INFANZIA
DALLA CARITAS DIOCESANA RICEVIAMO QUANTO SEGUE:
Ai Reverendi Parroci
Comunico che la CEI d’intesa con il Gruppo S. Paolo ha rifinanziato il prestito per il biennio 2015-2016.
Chiedo gentilmente ai Sig. Parroci di estendere il presente messaggio per opportuna conoscenza agli incaricati delle Caritas Parrocchiali
Di seguito indico le importanti novità.
Distinti saluti
L’incaricato Caritas Diocesana
Antonio Caleffi
Nei primi quattro anni (2011-2014) il Prestito CEI- ABI ha erogato 26 milioni d’euro, dei quali il 47,5% concessi da Intesa S. Paolo a favore di
• 4.500 famiglie in difficoltà per la crisi;
• microimprese.
Per il biennio 2015 -2016, la CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA in esclusiva con il Gruppo INTESA S. PAOLO, hanno convenuto di erogare un ammontare di prestiti quadruplicato e cioè fino a 100 milioni di euro. Il prestito sarà riproposto su tutto il territorio nazionale nelle filiali del Gruppo Intesa S. Paolo. La CEI garantirà il prestito con un fondo di 25 milioni, costituito da risorse provenienti dall’8 per mille.
Il prestito verrà espresso in due forme distinte:
1. “Credito sociale per famiglie” disagiate fino a messimi 7.500 euro, erogato in sei rate bimensili di euro 1.250. Tasso 2,5% rimborsabile in 5 anni con rata mensile di circa € 138,00.
2. “Credito fare impresa” per microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione, con particolare attenzione ai giovani under 40. Importo massimo fino ad € 25.000 al tasso del 4.60% , rimborsabile in 5 anni, con rata mensile di circa € 468,00.
Il prestito della Speranza 03 (2015-2016) non riguarda solo categorie fragili e vulnerabili nell’attuale contesto economico e sociale (ultracinquantenni espulsi dal sistema produttivo, nuovi italiani, genitori separati, copie di lavoratori non stabilizzati) ma fissa due nuovi obbiettivi specifici:
1. I progetti di vita;
2. Autoimprenditorialità dei giovani ed imprese Start Up per la creazione di nuovi posti di lavoro.
Informazioni e domanda del prestito si ricevono presso gli uffici della Caritas Diocesana di Parma in piazza Duomo, 3 tutti i lunedì mattina dalle 9,00 alle 12,00. Informazioni su di esso possono essere richieste alle Caritas Parrocchiali.
Antonio Caleffi – Fondazione Caritas S.Ilario
[a.caleffi@fondazionecaritas.pr.it]
LA PRECARIETA’ SOCIALE IN ITALIA – 2015
Le BANLIEUE D’ITALIA – Corriere della Sera 30 marzo 2015
OSSERVATORIO FONDAZIONE “Leone Moressa”
L’ Accoglienza è uno stile di vita che ci rende umani
Editoriale del Vescovo – Pasqua 2015
Caritas Diocesana – PARMA
Conto Corrente Sottoscrizione per il NEPAL
Preghiera e solidarietà fraterna per la popolazione del Nepal, così duramente colpita dal sisma dello scorso 25 aprile, il cui bilancio – ancora provvisorio – parla di migliaia di vittime e di devastazione, in territori già segnati da povertà. Una grave emergenza, di fronte alla quale la rete Caritas – da quella internazionale a quella italiana già in contatto con la realtà locale e presente sul posto – si è mobilitata per far giungere il proprio aiuto.
Anche un piccolo contributo è IMPORTANTE:
con 25 euro si possono fornire alimenti essiccati per una famiglia per un mese, mentre con 10 euro si può assicurare:
1. acqua per una famiglia per una settimana;
2. una tenda per ospitare 3 famiglie;
3. 30 kg di riso sufficienti per una famiglia per un mese.
La Chiesa di Parma si impegna a sostenere gli interventi in corso, rilanciando l’appello alla solidarietà e chiedendo di aderire alla sottoscrizione “terremoto Nepal”, aperta da Caritas diocesana (piazza Duomo, 3).“terremoto Nepal”, aperta da Caritas diocesana (piazza Duomo, 3).
IBAN IT88G0623012700000037249796.
Papa FRANCESCO
alla XX ASSEMBLEA della CARITAS INTERNATIONALIS
12 maggio 2015
SCARICA:
CEI – Vademecum per Accoglienza Profughi 13 ottobre 2015
Sabato 7 Novembre
ore 15.00
Incontro diocesano
delle Caritas parrocchiali
presso il Centro pastorale diocesano
(viale Solferino, 25, ingresso auto via Conforti),
Introduce e apre l’incontro il Vescovo
Riflessione e confronto
Aggiornamento su alcuni progetti in corso
Sabato 7 novembre l’incontro diocesano delle Caritas parrocchiali:
un incontro in cui riprendere consapevolezza del mandato ricevuto e per discernere insieme come viverlo. Il tempo che stiamo vivendo è carico di tante sollecitazioni e opportunità e insieme di contraddizioni. Da una parte Il susseguirsi di appuntamenti ecclesiali, sia a livello nazionale che locale, orientano il nostro servizio, collocandolo in quella cura dell’umano, che è condizione di guarigione; dall’altra il moltiplicarsi di “feriti”, vicino e lontano a noi, visibili o nascosti, sembra rendere sempre più difficile il prendersene cura, gettandoci nello sconforto o nella rassegnazione o invece suscitando sentimenti di onnipotenza.
Tempo complesso, il nostro, perchè spesso non riusciamo nemmeno a dare un nome ai tanti briganti chemettono a terra le persone e, addirittura, rischiamo anche di non dare un volto a chi è caduto a terra. Facendoci sentire spettatori impotenti di un dramma che ci sfiora, ma non ci entra dentro.
Tempo non privo di insidie, che possono intaccare anche il nostro stesso servizio, alle prese con situazioni di fragilità e di bisogno diventate (fatte diventare) emergenze che chiedono prima di tutto un soccorso immediato; alle prese con una sorta di delega implicita, ormai data per scontata e con un sbagliato senso di sussidiarietà.
Tempo anche favorevole per accogliere la provocazione che ci viene dal Giubileo della Misericordia, ripreso e richiamato dalla Lettera pastorale del Vescovo, che ci aiuta a contemplare e a declinare la misericordia, a partire dalla vita personale e familiare per poi estendersi, a cerchi concentrici, a quella delle nostre comunità e della città. Dono da riscoprire, questo della misericordia, nella sua ricchezza di sfumature e di significati; dono da condividere, in quella logica della reciprocità che lo caratterizza.
Scuola, cui andare come discepoli sempre in stato di apprendimento, ma anche come educatori che accompagnano altri, in particolare i più giovani, percorrendo tratti di strada insieme. E se l’anno giubilare ci invita ad aprire e oltrepassare porte o anche a diventare noi stessi soglie, porte, cui far passare doni, persone, sofferenze…., mi piace pensare che l’invito “abbi cura di lui” sia anche rivolto alle nostre Caritas.
Non solo come esortazione ed imperativo rivolto verso altri, ma anche verso noi stessi.
Un invito ad avere cura di noi, del chi siamo e del che cosa siamo chiamati ad essere e a fare; aver cura delle motivazioni e dello spirito che ci anima; aver cura della vita interiore, fatta di ascolto, di preghiera, di confronto con la Parola di Dio, accettando anche correzioni e cambi di direzione.
Maria Cecilia Scaffardi